Il futuro di un'eredità - Giancarlo De Carlo 2005/2025

11 Dicembre 2025

 

GDC nasce a Genova nel 1919, trascorre parte dell’infanzia a Tunisi e dalla città araba riterrà impressioni indelebili e determinanti. Laureatosi in ingegneria, entra in stretto contatto con Giuseppe Pagano e lo affianca nelle azioni della resistenza milanese. Nel dopoguerra si laurea in architettura, si avvicina agli ambienti anarchici e compie un breve apprendistato architettonico nello studio di Franco Albini. Risale ai primi anni Cinquanta l’avvio del rapporto con Carlo Bo, rettore dell’allora Libera Università di Urbino. Questi non solo gli affida i primi incarichi importanti per l’università (le facoltà, i collegi), ma lo mette anche in contatto con l’allora Sindaco di Urbino, Egidio Mascioli. Bo e Mascioli, insieme, vorranno De Carlo per la redazione del nuovo PRG di Urbino. Un piano di matrice geddesiana, come ha rilevato Frampton. Numerosissimi sono i lavori prestigiosi condotti con successo da GDC negli anni: un edificio residenziale a Matera, le colonie e case per vacanza del 1961, le case per gli operai delle acciaierie di Terni (il Villaggio Matteotti), le case di Mazzorbo (a Venezia), gli insediamenti universitari di Pavia e di Siena, le porte di San Marino, il Blue Moon al Lido di Venezia, il polo scolastico a Lama preso Ravenna. Membro del gruppo CIAM italiano, nel quale fu invitato da Rogers, diviene uno dei personaggi essenziali dell’inner circle del Team10, gruppo che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, opera una profonda critica al lascito modernista e funzionalista. Animatore culturale instancabile, partecipa all’organizzazione di varie Triennali: quella del 1968, dedicata al Grande Numero, non verrà mai aperta, perché distrutta dai contestatari. Già membro della redazione di “Casabella Continuità”, nel 1978 avvia la propria rivista, “Spazio e Società”, uscita fino al 2000. Nel 1978 fonda anche l’ILAUD (International Laboratory of Architecture and Urban Design), seminario itinerante internazionale che studia varie città italiane, nell’ambito del quale gli studenti elaborano progetti. Saggista prolifico, pubblica vari libri tra i quali ricordiamo Questioni di Architettura e Urbanistica (1964), Gli spiriti dell’architettura (1992, a cura di Livio Sichirollo), Nelle città del mondo. Nel 1965 avvia per i tipi del Saggiatore, la collana Struttura e Forma urbana, che vedrà la pubblicazione di 24 titoli. Giancarlo De Carlo è morto a Milano nel 2005, dopo una lunga malattia.