Pubblicazioni - OPUS Norme Redazionali

NORME REDAZIONALI  / EDITORIAL RULES (EN)

Contributi

I saggi da pubblicare nella rivista devono avere una lunghezza compresa tra le 15.000 e le 30.000 battute (note incluse) e devono essere corredati da un numero di immagini comprese tra 10 e 15.
I testi devono essere accompagnati da un abstract in italiano e inglese di 300 parole, con keywords (min. 3 – max. 5) in inglese.
Agli autori saranno inviate le bozze per le eventuali correzioni.

Testo

I files di testo elaborati con un programma di videoscrittura vanno salvati con estensione .doc o in formato rich text format e cioè con estensione .rtf e inviati per posta elettronica o consegnati su supporto digitale.
Citazioni di testi, singole parole, trascrizioni di siti web o link recuperati dal web vanno riscritti nel file di testo e mai copiati e incollati.
Utilizzare il carattere Times New Roman, corpo 12 per testo, corpo 10 per note e didascalie immagini.
Giustificare sempre testo, note e bibliografia, senza inserire alcun trattino di sillabazione.
Denominazione files: Cognome_Testo - Cognome_Didascalie
Sono accettati testi in: italiano, inglese, francese, spagnolo.
Il testo potrà essere articolato in paragrafi, eventualmente segnalati da titoletti in tondo.
L’uso del grassetto è sconsigliato. Il corsivo sarà limitato a: titoli di libri e termini in lingue straniere o “morte”.

Titolo

Titolo del saggio (tondo, corpo 12)
Indicazione di autore/i, titoli e sottotitoli (tondo, corpo 10)
Eventuale titolo di paragrafo (corsivo, corpo 10)

Citazioni

Le citazioni di singole parole o di brevi incisi sono inserite fra virgolette alte (“  ”); per indicare omissioni o tagli del testo citato si utilizzano i tre punti di sospensione racchiusi tra parentesi tonde; le interpolazioni sono indicate in tondo tra parentesi quadre [ ]; le eventuali lacune del testo citato sono segnalate dai punti di sospensione tra parentesi quadre [...]; le intercitazioni sono racchiuse tra apici (‘ ’).

Note

Le note sono numerate progressivamente in cifre arabe, ed inserite a piè di pagina.
La cifra di richiamo della nota va posta in apice e sempre prima della punteggiatura  Es.: ….1.

indicazioni Bibliografiche

Libri con uno o più autori
A. Ghisetti Giavarina, San Clemente a Casauria. L'antica abbazia e il territorio di Torre de’ Passeri, Pescara 2001.
Torri castelli fortezze nel Mezzogiorno d’Italia, Napoli 1988 (quando gli autori sono più di quattro; in alternativa, indicare il nome del primo autore seguito da: et al.).

Libri con curatore
F. Galadini, C. Varagnoli (a cura di), Marsica 1915 – L’Aquila 2009. Un secolo di ricostruzioni. Roma 2016.

Atti di convegno
I laterizi in età medievale. Dalla produzione al cantiere (Atti del Convegno Nazionale di Studi, Roma 1998), Roma 2001.

Atti di convegno con curatore
M. Achenza, A. Sanna (a cura di), Abitare la terra (Atti del Convegno, Villamassargia-Samassi 1998), Cagliari 1999.

Saggio in Atti di convegno
C. Varagnoli, Centri storici: il ruolo del restauro e il caso dell’area pescarese, in F. Nuvolari (a cura di), Recupero e valorizzazione del territorio e del patrimonio storico (Atti del Convegno, Pescara, 25 marzo 2004), Pescara 2004, pp. 151-168.

Saggio in volume collettivo
L. Saladino, Avezzano e la sua cattedrale: dalla genesi alla perdita della memoria, in S. Ciranna, P. Montuori (a cura di), Avezzano, la Marsica e il circondario a cento anni dal sisma del 1915. Città e territori tra cancellazioni e reinvenzione, L’Aquila 2015, pp. 15-26.

Saggio in rivista
D. Balestracci, I materiali da costruzione nel castello medioevale, in “Archeologia Medioevale”, XVI (1989), pp. 227-242.
L. Marcucci, Regesto dell’opera di Saverio Muratori, in “Storia architettura”, VII, 1-2 (1988), pp. 95-208.

Citazioni ripetute
-Richiamo a testo già citato: L. Sacchi, op. cit., pp. 223-226.
-Richiamo a testo già citato di autore menzionato per più opere: L. Sacchi, Roma…, cit., p. 223.
-Richiamo a testo appena citato: Ivi, p. 233.
-Richiamo a testo e luogo appena citato: Ibidem.

Illustrazioni
Le immagini a corredo degli articoli sono pubblicate a colori. Le immagini dovranno essere fornite su supporto elettronico, con risoluzione non inferiore a 300 dpi (per un formato effettivo non inferiore a 13x18 cm), in jpg.
I richiami alle figure potranno essere inseriti nel testo tra parentesi tonde ed usando l’abbreviazione fig.  Es.: (fig. 2); (figg. 1-6).
Il materiale fotografico va consegnato a parte e non va mai inserito nel file di testo.
Le immagini provenienti da archivi, biblioteche e altre istituzioni pubbliche devono essere accompagnate dalle autorizzazioni rilasciate per la riproduzione nel volume e sarà cura dell’autore procurarsele. Inoltre, l’autore avrà cura di riportare nelle didascalie tutte le indicazioni necessarie così come richiesto dall’ente nella sua autorizzazione.
La provenienza da collezioni e archivi privati va segnalata in didascalia [esempio Roma, collezione privata].
Nelle didascalie relative a fotografie, progetti, planimetrie, render realizzati a cura dell’autore o da altri (autorizzati dall’autore) devono essere indicati autore e data [esempio foto M. Rossi, 2012; disegno M. Rossi, 2012; render a cura di M. Rossi, 2012].

Didascalie
Vanno numerate progressivamente per consentire l’individuazione dell’immagine cui si riferiscono e seguono l’ordine: Autore / Titolo / Città, collocazione:
1/Tiziano Vecellio, Ritratto di Paolo III, Museo di Capodimonte.
oppure, in caso di didascalie di tipo descrittivo dell’immagine a cui si riferiscono: Luogo / Opera o Soggetto / descrizione:
1/Cagliari, S. Saturnino, facciata orientale, particolare del vano d’ingresso.
I riferimenti alle fonti delle immagini seguono le stesse norme delle citazioni bibliografiche suindicate: nome dell’autore seguito da op. cit. e dalla pagina o tavola di riferimento; oppure: nome autore, titolo opera abbreviato seguito da puntini e dalla pagina o tavola di riferimento. Il testo va citato per intero se non compare nel corredo bibliografico.

Numeri
I numeri sono sempre in cifre quando si riportano statistiche o quantità; nell’uso discorsivo, si preferisce la denominazione in lettere. I numeri romani sono ordinali, per cui in italiano sono superflui gli esponenti.

Abbreviazioni
Quando due o più parole sono abbreviate con lettere singole non si lascia spazio tra l’una e l’altra lettera [esempio a.C.].
Abbreviazioni comuni (in parentesi la forma plurale)
a.C. avanti Cristo
cfr. confronta
cit. citato
col. (coll.) colonna
d.C. dopo Cristo
ecc. eccetera (preceduto dalla virgola)
edizione
cit. edizione citata
cons. edizione consultata
(ff.) foglio
fig. (figg.) figura
fascio
ill. illustrazione
(mss.) manoscritto
(nn.) numero
n.s. nuova serie
cit. opera citata
(pp.) pagina
r recto
s.d. senza data
(sgg.) seguente (mai preceduto da e)
s.l. senza luogo di edizione
tab. (tabb.) tabella
tav. (tavv.) tavola
v verso
vol. (voll.) volume

Non si abbreviano cariche, titoli professionali, nomi dei mesi, a cura di, appendice, atti, nota, parte, per esempio, ristampa, secolo, millennio, si veda, vedi.
Le indicazioni di misura sono simboli e non abbreviazioni, quindi non richiedono il punto di abbreviazione.

Accenti
In italiano l’uso dell’accento acuto riguarda esclusivamente la vocale e. Hanno accento acuto: affinché, ché (per poiché), perché, poiché, né, giacché, sicché, viceré, credé, poté, sapé (e le altre forme verbali di questo tipo tranne diè), sé (solo come pronome tonico).
La terza persona del verbo essere si scrive invece con l’accento grave (è), come pure ahimè, caffè, cioè, piè (per piede), tè (pianta, bevanda), parole di derivazione francese (come gilè, canapè, lacchè, bebè) e alcuni nomi come Noè, Mosè, Giosuè (fa eccezione Giosuè Carducci).

Corsivo
È usato per i titoli delle opere e i termini stranieri che non rientrano nell’uso comune italiano (i termini entrati nell’uso italiano sono in tondo e invariabili al plurale). Non usare il corsivo per dare evidenza a termini della lingua italiana: in questo caso è preferibile l’uso degli apici (‘ ’).

 

 

Informazioni

Per ogni chiarimento relativo alle presenti norme editoriali e per ogni altra questione inerente gli aspetti editoriali dei testi contattare la redazione:
opus-dda@unich.it

Direttore responsabile/Managing editor: Claudio Varagnoli

Comitato direttivo/Executive committee: Adriano Ghisetti Giavarina. Livio Sacchi, Claudio Varagnoli

Comitato scientifico/Scientific committee: Lorenzo Bartolini Salimbeni (Centro di Studi per la Storia dell’Architettura Roma), Donata Battilotti (Università di Udine), Piergiacomo Bucciarelli (Centro di Studi per la Storia dell’Architettura Roma), Annegret Burg (Potsdam Fachhochschule), Alejandro Cabeza Pérez (Universidad Nacional Autónoma de México), Tracy E. Cooper (Temple University Philadelphia), Mihaela Criticos(“Ion Mincu” University of Architecture and Urban Planning Bucharest), Denis De Lucca(University of Malta), Flora de Paoli Faria(Universidade Federal do Rio de Janeiro), Daniela Esposito (Sapienza Università di Roma), Marco Gaiani(Università di Bologna), Amparo Graciani García(Universidad de Sevilla), Ascensión Hernández Martínez (Universidad de Zaragoza), Javier Ibáñez Fernández(Universidad de Zaragoza), Raimundo Mendes da Silva (Universidade de Coimbra), Beatriz Mugayar Kühl(Universidade de São Paulo), Marco Rosario Nobile(Università di Palermo), Javier Rivera Blanco(Universidad de Alcalá de Henares), Augusto Roca De Amicis (Sapienza Università di Roma), Tommaso Scalesse (Centro di Studi per la Storia dell’Architettura Roma), Maurizio Unali (Università “G. d’Annunzio” di Chieti e Pescara), Nivaldo Vieira de Andrade (Universidade Federal da Bahia)

Comitato di redazione/Editorial staff: Giovanni Caffio, Stefano D’Avino, Milena Fiadino, Raffaele Giannantonio, Nino Mataloni, Caterina Palestini, Antonella Salucci, Lucia Serafini, Pasquale Tunzi, Marcello Villani, Clara Verazzo